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    Febbre dei bambini: come si misura e in che modo dare sollievo al bimbo

    Quando il tuo piccolo ha la febbre un po’ di preoccupazione è del tutto comprensibile. Specialmente quando si tratta del primo figlio, sono tante le domande che si affollano nella testa di una mamma premurosa e attenta come te. Ebbene, la febbre nei bambini è un fenomeno davvero molto frequente e da considerarsi del tutto naturale perché, anche se può sembrare strano, sta a indicare che il loro sistema immunitario sta iniziando a funzionare correttamente! La febbre, infatti, è un meccanismo di difesa con cui il loro corpo si protegge dai fattori esterni che l’hanno causata. Per capire come gestire al meglio la febbre dei bambini, vediamo insieme quali sono le principali cause, i sintomi e tutti i rimedi per contrastarla.
     

    Come abbiamo detto, nei piccoli come negli adulti, la febbre è solo un sintomo di qualcosa che sta accadendo nel corpo. Tra le principali cause delle febbre dei bambini ci sono infezioni di natura batterica o virale che possono colpire, ad esempio, le vie respiratorie, l’apparato gastrointestinale o le vie urinarie.
     

    Ma come capire se il bambino ha la febbre? Anche se il tuo bambino è molto piccolo potrai facilmente notare alcuni segnali che ti metteranno in allerta: scarsa vitalità, colorito pallido, brividi, irrequietezza e pianto inspiegabile sono i sintomi più comuni della febbre.
     

    Per gli esperti, tenuto anche conto delle normali oscillazioni che avvengono nel corso della giornata, è da considerarsi normale la temperatura compresa tra i 36,5° e i 37,5°; al di sopra di questa soglia è corretto parlare di febbre.

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    Ma misurare la temperatura a un bambino o a un neonato potrebbe non essere così semplice. Niente paura! Esistono diversi metodi per misurare la febbre ai bambini e diversi tipi di termometro destinati a facilitare il compito delle mamme come te.

     

    Secondo le Linee Guida della Società Italiana Pediatria¹:

    • per i bambini al di sotto delle 4 settimane di vita è consigliata la misurazione ascellare, preferibilmente con termometro elettronico;
    • per i bambini dopo le 4 settimane, alla misurazione ascellare si può sostituire anche la misurazione auricolare o la misurazione a infrarossi;
    • in generale, per tutti i bambini al di sotto dei 5 anni è sconsigliata la misurazione per via rettale perché considerata troppo ostica e invasiva per i piccoli;
    • ugualmente sconsigliata per tutti i bambini è la misurazione della temperatura per via orale;
    • per tutti i bambini è sconsigliato l’utilizzo dei tradizionali termometri in vetro e soprattutto di quelli al mercurio, particolarmente dannosi, che stanno via via scomparendo dal mercato.
       

    Proprio per facilitare la misurazione della febbre ai bambini è possibile trovare in commercio numerosi tipi di termometro di nuova generazione che permettono di rilevare comodamente e rapidamente la temperatura dei più piccoli. I termometri a cristalli liquidi, che hanno preso progressivamente il posto di quelli a mercurio, sono ritenuti meno affidabili e precisi e richiedono lunghi tempi di misurazione.
     

    Tra quelli di uso più comune, i termometri elettronici sono perfetti per la misurazione ascellare, sono dotati di display digitale e segnale acustico, sono ben tollerati dai bambini, ancora più sicuri se muniti di punta in gomma. Potrai trovare perfino termometri a forma di ciuccio, ideali per i più piccoli e in grado di misurare la febbre in modo ancora più agevole e poco traumatico. Esistono inoltre termometri a infrarossi, in grado di rilevare la temperatura in 2-3 secondi semplicemente accostandoli alla fronte del bebè, rapidissimi, poco invasivi ma più costosi, e, infine, i termometri auricolari. Anche questi ultimi permettono di misurare la febbre rapidamente e senza fastidi per il piccolo, ma è importante tener conto che la temperatura da essi rilevata risulta di circa mezzo grado superiore a quella rilevata per via esterna. Quelli di ultima generazione sono in grado di misurare la febbre in un secondo, di tenere traccia di tutte le temperature rilevate nel corso della giornata e addirittura di condividerle con gli altri membri della famiglia o con i nonni attraverso un sistema Bluetooth. Davvero sorprendente!
     

    Dunque cosa fare se il piccolo ha la febbre? Malgrado le naturali preoccupazioni di una mamma non bisogna mai lasciarsi prendere dal panico. A meno che il bambino non sia molto piccolo (meno di un mese di vita) o che presenti sintomi collaterali ulteriori e gravi (vomito, convulsioni, difficoltà a rimanere sveglio, difficoltà respiratorie e così via) sarai in grado di gestire la situazione a casa, consultando il parere del medico. Sempre secondo le Linee Guida SIP (Società Italiana di Pediatria), la somministrazione di farmaci è raccomandata solo quando la temperatura del tuo bambino è superiore ai 38,5°.
     

    Quanto ai rimedi per alleviare i sintomi della febbre, sempre nelle linee guida, i pediatri sconsigliano l’uso di mezzi fisici come le spugnature e altri “rimedi della nonna”, perché piuttosto invasivi e privi di riscontro scientifico. Al contrario, è opportuna una corretta idratazione. È opportuno anche che il bimbo non sia eccessivamente coperto, che la temperatura della sua cameretta sia adeguata, né troppo calda né troppo fredda, e che sia lontano da correnti d’aria.


     

    ¹“Gestione del segno/sintomo febbre in pediatria”, Linee Guida della Società Italiana Pediatria

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