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    #unannoconavent: la gestione dell’allattamento materno secondo Giada di Mammachevita.it

    L’allattamento è uno dei momenti più belli da vivere per una mamma o almeno lo è stato in passato con i miei primi due figli e lo è nel mio presente con il terzo piccolino arrivato da poco.
    É iniziato tutto con la mente sommersa da mille domande nel quale l’unica vera e costante risposta con il passare del tempo è stata seguire l’istinto.

     

    Quando penso al mio primo momento da mamma infatti, nella mia mente appare l’immagine nitida del mio bambino che entra nella stanza in cui avremmo iniziato la nostra avventura.

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    L’allattamento è uno dei momenti più belli da vivere per una mamma o almeno lo è stato in passato con i miei primi due figli e lo è nel mio presente con il terzo piccolino arrivato da poco.
    É iniziato tutto con la mente sommersa da mille domande nel quale l’unica vera e costante risposta con il passare del tempo è stata seguire l’istinto.

     

    Quando penso al mio primo momento da mamma infatti, nella mia mente appare l’immagine nitida del mio bambino che entra nella stanza in cui avremmo iniziato la nostra avventura. Lui era nella sua culletta trasparente spinta dall’infermiera con me nel letto poco distante desiderosa finalmente di osservarlo come non ero riuscita a fare fino a quel momento.
    Le parole della donna che lo accompagnava nella mia camera le ricordo come se il tempo non fosse mai passato: “signora non appena se la sente può attaccare al seno suo figlio, però non attenda troppo”. In quel momento ricordo che mi assalì il panico perché non sapevo cosa avrei dovuto fare e nonostante fossero passati mesi a immaginare quel momento ero terrorizzata dal poter in qualche modo sbagliare.

     

    Nessuno infatti si era soffermato nello spiegarmi cosa e come fare e dopo qualche attimo di indugio decisi di seguire semplicemente il mio istinto. Attaccai mio figlio al seno seguendo il suo desiderio di trovare la mamma e tutto fu così naturale e semplice che all’improvviso capì che non avrei dovuto avere paura di nulla perché tutto sarebbe stato normale come per secoli lo era stato per altre donne che erano diventate mamme prima di me.

     

    È nata così la mia prima esperienza con l’allattamento.

     

    In un solo gesto avevo ottenuto la risposta alle decine di quesiti che per nove mesi avevano coinvolto la mia curiosità e la mia attesa.

     

    Tutto poi fu ancora più semplice con il secondo bimbo e poi, adesso, con il terzo.
    Il desiderio di nutrirli é riuscito a superare ogni volta il timore di non farcela e questo mi ha portato, con tenacia e impegno ad avviare l’allattamento secondo le necessità dei miei figli.

     

    Ho allattato nell’intimità delle quattro mura di casa, il posto che sia io che i miei bambini abbiamo sempre amato di più.
    Ho allattato in macchina, al parco, in spiaggia, sull’aereo… niente ha mai fermato il desiderio di seguire le loro esigenze. Nemmeno l’imbarazzo o la paura di essere osservata.
    Allattare è il gesto più naturale del mondo e una necessità a cui una mamma deve far fronte gestendola con tutto il sostegno e l’aiuto possibile.

     

    Sia nelle mie esperienze precedenti che in quella attuale ho dovuto affrontare una eccessiva produzione di latte materno, per la quale ho trovato grande sostegno e sollievo fisico nell’utilizzo del tiralatte.

     

    Spesso durante la giornata infatti sono costretta a svuotare i seni dal latte in eccesso ed è stato molto importante riuscire ad utilizzare i giusti prodotti per far sì che questo avvenisse nel modo più igienico e confortevole possibile.

     

    Utilizzando un tiralatte ben studiato come quello elettrico di Philips Avent ho scoperto cosa voglia dire mettersi comoda sul divano trovando anche del tempo da dedicare a me stessa guardando semplicemente la tv mentre il mio piccolino dorme nella sua culla soddisfatto dal pasto appena terminato.

     

    La sua semplice struttura mi ha aiutato e mi aiuta ed estrarre tutto il latte “di troppo” oppure solo una parte di questo seguendo sia le necessità del mio corpo che le poppate del mio bambino.
    Facile e veloce da assemblare nei suoi componenti è anche pratico da pulire e sterilizzare nel pre e post utilizzo. Facilita l’estrazione iniettando il latte direttamente in un comodo contenitore per la conservazione o nel biberon a seconda delle esigenze e questo permette di poter congelare il latte e utilizzarlo in un secondo momento in caso di impossibilità di allattare da parte della mamma.

     

    La nostra scorta conservata nel congelatore infatti potrebbe risultare utile quando starò poco bene oppure quando per esigenze personali sarò costretta a dovermi allontanare da casa per un periodo di tempo troppo lungo nel quale non potrò portare con me il piccolo Enea.

     

    Sono ormai quattro gli anni dove il mio allattamento esclusivo é stato interrotto solo dalle gravidanze e il tiralatte, da quel novembre 2012, é stato sempre un valido collaboratore sia per me che per i miei bambini.
    E della gestione di queste tre esperienze così diverse ma allo stesso tempo così simili tra loro, non cambierei davvero nulla. Tiralatte compreso.

     

    Perché allattare è un grande atto d’amore che fa bene al bambino e alla mamma sotto tanti punti di vista.

     

    Se volete saperne di più della mia esperienza con l’allattamento al seno potete leggermi anche qui.
    Giada Lopresti
    Mammachevita.it

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