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    Perché le mamme smettono di allattare?

    L’Italia è uno dei paesi europei dove l’allattamento al seno si pratica maggiormente, ma i risultati raggiunti non possiamo ancóra considerarli ottimali. E proprio con l’obiettivo di individuare le cause principali che inducono tante mamme a non allattare al seno o a un abbandono precoce dell’allattamento, la SICuPP (Società italiana cure primarie pediatriche) e l’Associazione Laboratorio Adolescenza hanno realizzato – con il contributo incondizionato di Philips Avent – uno studio che ha coinvolto un campione di 345 mamme (con un figlio tra 0 e 24 mesi) recatesi presso lo studio di pediatri di Milano, Pavia e provincia di Pavia tra i mesi di gennaio e aprile 2015.

    Mamma che allatta al seno

    La prima evidenza emersa è che le mamme che vivono in una grande città come Milano e le mamme che vivono in provincia hanno comportamenti molto simili, sia per quanto riguarda la durata dell’allattamento, sia per le ragioni che ne hanno determinato o favorito l’interruzione.
     

    E dall’indagine si è visto anche che il momento di maggiore criticità, per le mamme che hanno iniziato ad allattare al seno il proprio figlio, è il primo mese (nel corso del primo mese ha smesso di allattare il 16,1%), mentre dal secondo mese in poi la decrescita si fa via via più lenta fino ad “appiattirsi” nel terzo trimestre. Segno evidente che una volta superate le difficoltà iniziali e – vedremo – lo scoglio della ripresa del lavoro, diventa più facile proseguire l’allattamento al seno fino all’anno di vita del bambino. Al sesto mese si registra un altro calo sensibile, ma comprensibile, perché il sesto mese è spesso individuato come l’obiettivo importante da raggiungere.

    Sul versante opposto, il 16,8% delle mamme ha affermato di non aver mai allattato al seno.

     

    Ma perché le mamme non allattano al seno o smettono precocemente?

     

    La mancanza di latte (indicata dal 46% delle mamme che non hanno mai allatto o hanno smesso) risulta essere la ragione principale, ma tra chi non ha mai allattato il 16% dichiara di aver preso questa decisione per scelta individuale.
    Tra le altre ragioni indicate ci sono i:

     

    • problemi di salute della mamma (9,7%);
    • problemi ad attaccare il figlio al seno (8,9%);
    • dolore nell’attaccarlo (5,6%);
    • mastite/ingorgo mammario (3,2%).

     

    E comunque, in caso di difficoltà, è il pediatra (indicato dal 40%) la prima figura di riferimento al quale la mamma si rivolge. Tra le figure “professionali” a cui rivolgersi in caso di bisogno molte mamme hanno indicato l’ostetrica (specie nei primissimi mesi di vita del bambino), mentre il ricorso al consiglio di amiche/parenti si fa più frequente col crescere del bambino (si rivolge a “mamma o amiche” il 9,2% di mamme con figlio 0-3 mesi, ma lo fa oltre il 16% di mamme con figlio oltre i 6 mesi).

     

    Ma l’allattamento (al seno o artificiale) viene integrato con altri liquidi oppure no?

     

    L’84,7% delle mamme intervistate fino al terzo mese non ha somministrato altri liquidi; tra i 3 e i 6 mesi la percentuale che non utilizza altri liquidi è ancora il 71% e dopo il 6° mese il 20%. Chi, invece, lo ha fatto si è orientato prevalentemente verso acqua e camomilla.

     

    Lo scoglio del lavoro

     

    La ripresa del lavoro è certamente un grosso scoglio che condiziona inevitabilmente il percorso dell’allattamento al seno, ma – vedremo – le conseguenze pratiche sembrano molto più contenute rispetto al condizionamento “psicologico” che l’idea stessa produce.

     

    La ripresa del lavoro risulta certamente la difficoltà (tra quelle non legate a problemi medici o “tecnici” nell’allattare) più indicata dalle mamme che hanno allattato e il 33% delle mamme che ancora allatta considera la ripresa del lavoro la principale causa che potrebbe indurle ad abbandonare l’allattamento al seno. Addirittura, indipendentemente da quelle che sono state o potrebbero essere le scelte personali, oltre il 50% delle mamme (che allattano o hanno allattato) ritiene che la causa principale che può indurre una mamma ad abbandonare l’allattamento al seno (escludendo la mancanza di latte o motivi medici) sia proprio la ripresa del lavoro.

     

    In realtà, però, tra le mamme che hanno smesso di allattare al seno solo il 4,8% ha affermato di averlo fatto come diretta conseguenza della ripresa del lavoro. In altre parole c’è molto più timore “prima”, che la ripresa del lavoro debba costringere la mamme a smettere di allattare, di quanto poi non avvenga realmente. Questo perché – spiegano gli esperti – per le mamme la ripresa del lavoro rappresenta il primo vero momento di distacco dal proprio figlio ed è naturale che questo momento sia vissuto, ma ancor prima immaginato, come un momento fortemente critico sul quale può venire spontaneo caricare anche la responsabilità dell’interruzione dell’allattamento al seno. Salvo poi, passati i momenti più critici e superata la crisi del distacco, continuare ad allattare serenamente.

     

    Maurizio Tucci Presidente Laboratorio Adolescenza

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