Ma misurare la temperatura a un bambino o a un neonato potrebbe non essere così semplice. Niente paura! Esistono diversi metodi per misurare la febbre ai bambini e diversi tipi di termometro destinati a facilitare il compito delle mamme come te.
Secondo le Linee Guida della Società Italiana Pediatria¹:
- per i bambini al di sotto delle 4 settimane di vita è consigliata la misurazione ascellare, preferibilmente con termometro elettronico;
- per i bambini dopo le 4 settimane, alla misurazione ascellare si può sostituire anche la misurazione auricolare o la misurazione a infrarossi;
- in generale, per tutti i bambini al di sotto dei 5 anni è sconsigliata la misurazione per via rettale perché considerata troppo ostica e invasiva per i piccoli;
- ugualmente sconsigliata per tutti i bambini è la misurazione della temperatura per via orale;
- per tutti i bambini è sconsigliato l’utilizzo dei tradizionali termometri in vetro e soprattutto di quelli al mercurio, particolarmente dannosi, che stanno via via scomparendo dal mercato.
Proprio per facilitare la misurazione della febbre ai bambini è possibile trovare in commercio numerosi tipi di termometro di nuova generazione che permettono di rilevare comodamente e rapidamente la temperatura dei più piccoli. I termometri a cristalli liquidi, che hanno preso progressivamente il posto di quelli a mercurio, sono ritenuti meno affidabili e precisi e richiedono lunghi tempi di misurazione.
Tra quelli di uso più comune, i termometri elettronici sono perfetti per la misurazione ascellare, sono dotati di display digitale e segnale acustico, sono ben tollerati dai bambini, ancora più sicuri se muniti di punta in gomma. Potrai trovare perfino termometri a forma di ciuccio, ideali per i più piccoli e in grado di misurare la febbre in modo ancora più agevole e poco traumatico. Esistono inoltre termometri a infrarossi, in grado di rilevare la temperatura in 2-3 secondi semplicemente accostandoli alla fronte del bebè, rapidissimi, poco invasivi ma più costosi, e, infine, i termometri auricolari. Anche questi ultimi permettono di misurare la febbre rapidamente e senza fastidi per il piccolo, ma è importante tener conto che la temperatura da essi rilevata risulta di circa mezzo grado superiore a quella rilevata per via esterna. Quelli di ultima generazione sono in grado di misurare la febbre in un secondo, di tenere traccia di tutte le temperature rilevate nel corso della giornata e addirittura di condividerle con gli altri membri della famiglia o con i nonni attraverso un sistema Bluetooth. Davvero sorprendente!
Dunque cosa fare se il piccolo ha la febbre? Malgrado le naturali preoccupazioni di una mamma non bisogna mai lasciarsi prendere dal panico. A meno che il bambino non sia molto piccolo (meno di un mese di vita) o che presenti sintomi collaterali ulteriori e gravi (vomito, convulsioni, difficoltà a rimanere sveglio, difficoltà respiratorie e così via) sarai in grado di gestire la situazione a casa, consultando il parere del medico. Sempre secondo le Linee Guida SIP (Società Italiana di Pediatria), la somministrazione di farmaci è raccomandata solo quando la temperatura del tuo bambino è superiore ai 38,5°.
Quanto ai rimedi per alleviare i sintomi della febbre, sempre nelle linee guida, i pediatri sconsigliano l’uso di mezzi fisici come le spugnature e altri “rimedi della nonna”, perché piuttosto invasivi e privi di riscontro scientifico. Al contrario, è opportuna una corretta idratazione. È opportuno anche che il bimbo non sia eccessivamente coperto, che la temperatura della sua cameretta sia adeguata, né troppo calda né troppo fredda, e che sia lontano da correnti d’aria.
¹“Gestione del segno/sintomo febbre in pediatria”, Linee Guida della Società Italiana Pediatria