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    Philips Avent, campagna a sostegno della Settimana Mondiale 2016 per l’allattamento al seno

    Mamma che allatta al seno

    Settimana mondiale per l’allattamento al seno: dai al tuo bambino il meglio fin dai primi giorni di vita

     

    Il latte materno fornisce al neonato tutte le sostanze nutritive necessarie per una crescita e uno sviluppo sani. Proprio per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di allattare esclusivamente al seno per i primi sei mesi.

     

    Purtroppo il 60% delle mamme è costretto a smettere prima di quanto vorrebbe per diversi motivi: alcuni bambini hanno problemi a succhiare o ad attaccarsi al seno e causano dolore o disagio alla mamma durante l’allattamento; alcune mamme pensano di non avere abbastanza latte; altre incontrano problemi di carattere medico; altre ancora devono riprendere il lavoro troppo presto (1).
    Allattare al seno è un processo naturale, ma riuscire a trovare il modo giusto può richiedere del tempo. Molte mamme che allattano non osano rivolgersi agli esperti quando incontrano le prime difficoltà e fanno fatica ad avviare l’allattamento oppure a portarlo avanti.

     

    Se temete di dover smettere di allattare prima di quanto vorreste o se vi trovate in un’ impasse, non esitate a chiedere aiuto: gli operatori sanitari vi potranno consigliare la soluzione ottimale per dare il meglio al vostro bambino fin dai suoi primi giorni.
    Infatti, i neonati alimentati solo con il latte materno per i primi sei mesi iniziano il loro percorso di crescita con il piede giusto. Il latte materno li protegge dalle malattie durante l’allattamento (2,3) e, più avanti, da patologie croniche quali diabete e asma.

     

    Di tutte le mamme che smettono di allattare prima degli 8 mesi, la metà non ritiene di produrre una quantità sufficiente di latte. Sia la quantità sia il flusso di latte materno sono direttamente correlati con il benessere psicologico e il livello di stress della mamma. In uno studio condotto da Philips Avent, le mamme disponevano di una quantità di latte notevolmente superiore dopo avere eseguito esercizi di respirazione o avere ascoltato musica per 10-15 minuti (4). È stato inoltre dimostrato che allattare o estrarre il latte in un ambiente familiare, tranquillo, rilassante e appositamente pensato, migliora in generale l’esperienza dell’allattamento (5).

     

    Se temete dunque di non riuscire a dare a vostro figlio una quantità sufficiente di latte, non dovete far altro che rivolgervi a un esperto che vi saprà certamente consigliare la soluzione migliore per riuscire a rilassarvi e sentirvi a vostro agio, in modo da poter continuare ad allattare il vostro bambino.

     

    Non temete l’estrazione del latte o l’allattamento fuori casa: siatene fiere, state alimentando il futuro

     

    Il latte materno fornisce al bambino tutte le sostanze nutritive necessarie per una crescita sana e un corretto sviluppo.

    La maggior parte delle mamme vorrebbe continuare ad allattare il più a lungo possibile ma, talvolta, può risultare difficile riuscire a conciliare la maternità con le altre attività, soprattutto per le donne che lavorano. Gli studi condotti mettono in luce una serie di difficoltà che le mamme che decidono di allattare al seno possono incontrare se riprendono il lavoro dopo il parto: dall’atteggiamento dei colleghi, alla lunghezza del periodo di maternità, ai turni di lavoro e la retribuzione oraria. Non sorprende, pertanto, che quasi una mamma su cinque negli Stati Uniti (6) e una su dieci in Europa smetta di allattare dopo avere ripreso il lavoro.

     

    Se intendete rientrare al lavoro prima che il vostro bimbo abbia compiuto sei mesi, non esitate a chiedere aiuto agli esperti della salute, al vostro datore di lavoro e alla famiglia. Chiedete al vostro datore di concedervi uno spazio dedicato per estrarre il latte e di concedervi delle pause in più durante la giornata dal momento che è stato dimostrato che la probabilità di continuare ad allattare dopo i sei mesi aumenta di oltre il doppio per le mamme con disponibilità di un locale per l’allattamento.
    Ricordate: favorire l’allattamento rappresenta un risparmio per le aziende. Con tutta probabilità, il vostro datore di lavoro trarrà vantaggio dal fatto che continuiate ad allattare, in quanto il vostro bambino sarà più protetto dalle malattie e voi non sarete costrette ad assentarvi dal lavoro.

    Indipendentemente dal fatto di lavorare o meno, di essere all’inizio dell’allattamento o di allattare già da un certo periodo, molte mamme traggono giovamento dall’avere a disposizione uno spazio dedicato per allattare o estrarre il latte. Uno studio recente ha rilevato che una donna su dieci smette di allattare perché si sente a disagio a farlo fuori casa. Un’altra indagine condotta tra mamme lavoratrici ha mostrato che oltre il 30% gradirebbe poter disporre di un locale dedicato in cui poter estrarre il latte. Mentre uno studio condotto tra le mamme nei reparti maternità ha rilevato che allattare un neonato o estrarre il latte in un ambiente familiare tranquillo e appositamente pensato, facilita l’allattamento perché le mamme si sentono più rilassate.

     

    Inoltre i bambini allattati al seno più a lungo sono meno soggetti a malattie, mortalità e malocclusioni dentali e sono più intelligenti di quelli allattati per breve periodo o allattati artificialmente.

     

    Oggi fortunatamente sono sempre di più i luoghi dedicati alle mamme in cui è possibile allattare o estrarre il latte in un ambiente tranquillo e rilassante. Non è più necessario smettere di allattare per poter uscire di casa e godersi appieno la vita.

     

    Sapere è potere – non esitate a fare domande

     

    Molte mamme sono ancora restie a chiedere aiuto quando si rendono conto che le aspettative sull’allattamento non corrispondono alla realtà. I dati emersi da una recente indagine dimostrano che solo 6 donne su 10 in tutto il mondo con possibilità di frequentare un corso sull’allattamento durante la gravidanza lo portano a termine; le restanti 4 su 10 non lo ritengono necessario oppure non prendono in considerazione l’opportunità.

     

    Le mamme che chiedono consulenza sull’allattamento agli esperti hanno maggiore probabilità di proseguire l’allattamento felicemente e più a lungo. Nella stessa indagine, quasi il 70% delle mamme che hanno allattato per un periodo da sette a dodici mesi ha contattato un consulente per l’allattamento, rispetto al solo 55% circa delle mamme che hanno smesso di allattare nei primi tre mesi. Dunque, per qualsiasi dubbio o problema inerente all’allattamento al seno, la soluzione è chiedere aiuto agli esperti del settore che sono preparati per fornirvi suggerimenti per dare il meglio al vostro bebè fin dai primi giorni di vita.

     

    #feedingourfuture

     

    Riferimenti

     

    1. De Jager M, et al. Eur Obstet Gyn Suppl 2012:25–30. http://www.newscenter.philips.com/pwc_nc/main/shared/assets/es/Downloadablefile/breastfeeding/bareers_to_breastfeeding.pdf; consultato il 1 giugno 2016
    2. Duijts L, et al, Matern Child Nutr 2009;5:199–210
    3. Harder T, et al. Am J Epidemiol 2005;162:397–403
    4. Studio Philips Avent sul rilassamento. Dati disponibili.
    5. Hauck YL, et al. Int Breastfeed J 2008;3:20. doi:10.1186/1746-4358-3-20
    6. De Jager M, et al. Eur Obstet Gyn Suppl 2012:25–30. http://www.newscenter.philips.com/pwc_nc/main/shared/assets/es/Downloadablefile/breastfeeding/bareers_to_breastfeeding.pdf; consultato il 1 giugno 2016

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