Questo è quello che di norma avviene secondo gli esperti. Eppure i risvegli notturni dei neonati e dei bambini, così come i disturbi del sonno sono un fenomeno davvero molto diffuso tra i bimbi di ogni età. Per quanto riguarda i neonati, i risvegli notturni sono quasi sempre legati a un bisogno o qualche piccolo problemino: che il tuo piccolo ti chiami a gran voce durante le ore notturne per reclamare la pappa o per il fastidio di un pannolino bagnato, è una cosa assolutamente naturale! Per i bambini più grandicelli, invece, già dopo i 9 mesi il risveglio notturno può essere anche sinonimo di un disagio di diversa natura. L’ansia da separazione e la paura di ritrovarsi da soli sono tra le principali cause di risveglio notturno dei bambini anche fino ai 3 anni e oltre. Per te, mamma, sentire il tuo bambino piangere o urlare nel cuore della notte può essere motivo di preoccupazione e di frustrazione. Ma allora come fare a gestire i risvegli notturni dei bambini? Vediamo insieme alcuni semplici consigli per affrontare al meglio questo problema relativo al sonno del neonato e dei bambini. Il primo consiglio è certamente quello di accertarsi della causa del risveglio: la fame, la sete, il pannolino da cambiare, il caldo, la febbre o qualche altro doloretto fisico sono normalmente le cause più frequenti. Una volta risolto il problema o eliminato il disagio, il tuo bambino tornerà ad addormentarsi tranquillamente. Il risveglio notturno potrebbe anche essere legato a uno stato di ansietà, le cui ragioni possono essere molteplici: ritrovarsi solo e lontano dalla mamma, o, nel caso dei bambini più grandi, a una condizione di paura o di stress dovuta a un evento in qualche modo traumatico (per esempio la nascita di un fratellino, un litigio, una discussione, l’abbandono del ciuccio o del pannolino) o a stimoli eccessivi o impropri (come l’aver assistito a una scena di un cartone animato violento). In tutti questi casi, dovrai essere pronta a rassicurarlo e a farlo sentire protetto. Prova a fargli sentire la tua presenza, avvicinandoti alla sua culla o al lettino, sussurrandogli parole dolci o cantandogli la sua ninna nanna preferita, evitando di alzare troppo la voce o di accedere luci forti. Il suggerimento è di non prendere il piccolo in braccio per cullarlo e di non coccolarlo troppo per evitare che il pianto notturno diventi un’abitudine per richiamare la tua attenzione. Al contrario, si consiglia di stargli vicino e accarezzarlo ma lasciando che piano piano si riaddormenti da solo nella sua culla. Un ulteriore consiglio per affrontare i risvegli notturni dei neonati è quello di offrire al piccolo un oggetto con funzione consolatoria come il ciuccio, che ha un effetto rilassante sui bebè, oppure un pupazzo di stoffa che possa riconoscere rassicurandosi, o ancora, delle luci soffuse da sistemare nella sua cameretta, utilissime per dare sicurezza. Sempre allo scopo di tranquillizzare il bambino, è consigliabile abituarlo ad addormentarsi sempre nel suo lettino, nella sua cameretta: risvegliarsi in un ambiente familiare e conosciuto lo aiuterà a rasserenarsi prima e a non sentirsi spaesato. Infine, non dimenticare l’importanza di una buona routine della nanna: rispettate orari piuttosto precisi e regolari e seguite un rituale serale (bagnetto, pappa, coccole, favole e nanna) che lo aiuti a rilassarsi e ad addormentarsi più serenamente. Infine, assicurarsi che la cameretta abbia una temperatura adeguata, che l’aria sia pulita e respirabile e che l’ambiente sia il più tranquillo possibile, evitando stimoli eccessivi in prossimità dell’ora di andare a letto, sono tutte abitudini utilissime per evitare che il tuo bambino si svegli durante la notte! ¹ Lehmkuhl G., Fricke-Oerkermann L., Wiater A., “Schlafstörungen in Kindersalter und ihre Behandlung”. Kinderkrankenschwester, 2007.
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