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    Il sonno dei bambini nella bella stagione

    Dopo il passaggio all’ora legale le giornate si sono allungate e i bambini tendono a stare svegli più a lungo la sera e a svegliarsi prima la mattina, insieme al sorgere del sole. In generale, le ore dedicate al sonno e al riposo tendono a ridursi anche per i più piccoli, con conseguenze da non sottovalutare.

     

    Il sonno nella bella stagione

     

    In primavera e in estate è legittimo il desiderio di bambini e genitori di godersi la reciproca compagnia in serate di piacevole frescura, meglio ancora se all’aperto. Ciò non è un problema se la mattina successiva i piccoli non si devono svegliare presto per raggiungere un asilo o una persona che li accudisce, ma se, al contrario, c’è un’inesorabile sveglia ad attenderli, è probabile che, con il passare delle settimane, finiscano per trovarsi in debito di sonno. Come confermato da studi medici (Fonte: Progetto “Ci piace sognare”), le ore tolte al riposo quotidiano a lungo andare incidono con effetti negativi non solo sull’umore, ma anche sulla crescita e sullo sviluppo dei bambini, condizionando il loro benessere psico-fisico.

    Neonato che dorme

    Una corretta “igiene” del sonno

     

    In qualsiasi stagione dell’anno ci si trovi, la cosa fondamentale come genitori è dunque comprendere che il benessere di tutta la famiglia dipende anche dal sonno dei suoi singoli componenti, sonno che deve essere adeguato per quantità e qualità in relazione all’età. I ricercatori (Fonte:  Progetto “Ci piace sognare” )
    ritengono che ci siano molte variazioni legate al riposo del singolo individuo, ma che comunque in linea di massima i bambini fino a 12 mesi debbano dormire 14-18 ore durante il giorno e la notte e quelli in età prescolare (quindi fino ai 6 anni) 12-14.

    Nella bella stagione è dunque necessario che i più piccoli continuino a riposare il tempo adeguato, anche se ciò potrebbe significare metterli a letto quando il sole non è ancora del tutto tramontato. Per superare questa impasse, in caso non si sia dotati di tapparelle, è consigliabile ricorrere a tende che oscurano la luce, per predisporre il bambino allo stato di quiete che precede il sonno.

     

    In vacanza si fanno eccezioni? Sì, ma…

     

    Le vacanze, anche con i bambini piccoli, prevedono svago, momenti speciali, attività all’aria aperta e orari meno rigidi. Perché la pausa estiva dalla routine di tutto l’anno sia davvero rigenerante, è importante che in queste giornate anche il riposo abbia una sua parte. Se per noi adulti è normale spostare un po’ più in là l’ora in cui si va a dormire per godersi amici e tempo libero, per i bambini sarebbe opportuno mantenere una certa regolarità negli orari serali. Se dunque concederemo loro di andare a nanna un po’ più tardi, per esempio alle 22.00 anziché alle 21.00, l’ideale sarebbe che tutte le sere vadano a dormire effettivamente a quell’ora. Tale regolarità, sebbene differente da quella vissuta durante il resto dell’anno, aiuterà moltissimo “l’orologio biologico” da cui dipendono il loro umore, la loro salute e una crescita armoniosa. (Fonte: ADN Kronos Salute).  Cambiare ogni notte l’ora dell’addormentamento e la quantità di sonno, avrebbe sui piccoli una sorta di effetto jet lag, con i sintomi di stanchezza e irritabilità che spesso induce.

     

    Il ritorno alla normalità

     

    Con la fine delle vacanze, i ritmi di vita tornano quelli di sempre. Se per gli adulti è duro riabituarsi alla sveglia della mattina, per i bambini lo è ancora di più. L’unica accortezza che è possibile adottare è di non cambiare troppo bruscamente gli orari di addormentamento e risveglio, ma di arrivare progressivamente a quelli nuovi, anticipando di una quindicina di minuti il risveglio la mattina e la nanna alla sera per alcuni giorni. Se il piccolo mostra difficoltà ad addormentarsi, si possono adottare alcuni accorgimenti, come evitare nelle due ore precedenti giochi, specie quelli di movimento, che possono essere troppo eccitanti oppure rassicurare il bambino con un piccolo massaggio o una ninna nanna, mantenendo il tono della voce al minimo e le luci soffuse.

     

    Il cambio dell’ora

     

    In autunno e in primavera il cambio dell’ora (da legale a solare e viceversa) può essere un momento critico per i bambini, sia per i più piccoli che per i più grandi, poiché può dare come conseguenze sonnolenza, malumori e irritabilità. In occasione del cambio d’ora nella bella stagione (quello più faticoso, perché si toglie un’ora al riposo quotidiano), la soluzione potrebbe essere di far stancare i bambini un po’ di più la sera prima, portandoli fuori casa, dove fanno esercizio fisico e si distraggono, sperando che la mattina successiva dormano più a lungo. Oppure si può optare per la soluzione suggerita sopra, ovvero di modificare gli orari un po’ per volta nei giorni precedenti al cambio, per abituarli gradualmente – con una sorta di tabella di marcia – al nuovo orario di addormentamento. Lo “stress” da cambio orario viene comunque velocemente riassorbito in circa una settimana.

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