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    Apnee notturne del neonato: imparare a riconoscerle


    Apnee notturne dei neonati: quando sono fisiologiche? E quando invece è bene rivolgersi al pediatra? Scopri con noi tutte le casistiche.


    Quante volte ti sei alzata nel cuore della notte per controllare che il tuo bimbo respirasse? Tranquilla, non sei la sola! Quella relativa al respiro è una delle preoccupazioni più diffuse tra i neo genitori. E proprio per questo, le apnee notturne del neonato spaventano molto chi ha a che fare con un piccolo in fasce, soprattutto alla prima esperienza. Di cosa si tratta? Come vedremo, nella maggior parte dei casi di un fenomeno fisiologico e innocuo. Quando, invece, è il caso di preoccuparsi?

    Le apnee “innocue”


    Il ritmo respiratorio del neonato non è sempre regolare: soprattutto nelle fasi di sonno più intenso può capitare che il piccolo trattenga il respiro per qualche secondo, per diverse cause che non devono spaventare:
     

    • Controllo del respiro imperfetto
       

    Nei primi mesi, il cervello non ha ancora perfezionato i meccanismi di controllo del respiro: per questo, a volte, il neonato “sospende” la respirazione per qualche secondo quando passa da un ritmo più sostenuto a uno più lento. Il fenomeno dura per pochi attimi e tende a sparire con la crescita: questa è una delle piccole conquiste che il tuo bambino farà nel tempo.
     

    • Apnea da reflusso
       

    Anche il reflusso è molto comune tra i lattanti: in alcuni casi, il rigurgito proveniente dallo stomaco può causare una breve interruzione del respiro, spaventando i genitori e portandoli a controllare ripetutamente il bambino mentre dorme. La cosa da fare è mettere il piccolo in posizione verticale e aiutarlo a fare il ruttino.
     

    • Apnea affettiva
       

    Una terza casistica di apnea non patologica è quella affettiva: dopo una crisi di pianto, il bimbo può avere difficoltà a riprendere a respirare normalmente, diventando a volte anche rosso. Anche in questo caso, l’episodio dura solo pochi secondi e non deve allarmare particolarmente.

    Monitoraggio del bambino mentre dorme: quando consultare il pediatra?


    Ci sono anche, ovviamente, casi in cui invece i genitori fanno bene ad interpellare il pediatra: se, oltre all'apnea, notano nel neonato ipotonia (riduzione del tono muscolare), un colorito particolarmente pallido o una scarsa risposta agli stimoli.
     

    Esiste una sindrome, detta dell'apnea ostruttiva nel sonno (OSAS), che può avere diversi livelli di gravità e causare sonno disturbato, otiti, fino anche a ritardo nella crescita. In questi casi può essere necessario fissare una visita dall’otorinolaringoiatra per valutare il da farsi. Anche se un eventuale intervento (come rimozione di tonsille o adenoidi) sarà possibile solo più avanti nel tempo, a partire dai 3 anni, il monitoraggio da parte degli esperti permette di vivere con più serenità questo disturbo.

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