La prima febbre del neonato non si scorda mai. Purtroppo i primi rialzi della temperatura nei neonati gettano nel panico i neogenitori, specialmente quando si tratta del primo figlio. Infatti sulla febbre nei bambini circolano ancora tanti falsi miti e paure. Cercheremo in questo post di fugare i dubbi più comuni e fare chiarezza sul tema, indicando quali siano le buone pratiche e le raccomandazioni per gestire la febbre in modo corretto, anche perché con l’inverno in arrivo, meglio non trovarsi impreparati!
Innanzitutto è bene ricordare che la febbre non è una malattia, ma un meccanismo di difesa del nostro organismo quando è in atto un processo infettivo (causato da virus o batteri) o infiammatorio (come accade ad esempio nelle otiti). Sono dunque i sintomi che si sviluppano insieme e attorno alla febbre che devono essere oggetto di osservazione e/o preoccupazione, da parte di genitori e medici.
Secondo le indicazioni dell’OMS, si definisce febbre una temperatura che superi i 37.5, sotto tale valore si tratta di una variazione di temperatura non patologica.
La misurazione sublinguale e quella per via rettale sono invece sconsigliate, perché non abbastanza attendibili.
Il modo migliore per misurare la temperatura nei bambini di qualsiasi età (neonato compreso) è la misurazione ascellare con termometro elettronico. In bambini oltre le 4 settimane di vita, in ambiente ospedaliero e ambulatoriale, si raccomanda la misurazione ascellare con termometri digitali o anche la misurazione con termometri a infrarossi timpanici o a distanza linee guisa SIPPS.
Per decidere come intervenire con il nostro bebè, in caso di febbre, non dobbiamo limitarci a guardare il termometro, ma osservare il suo comportamento generale. Le domande che dobbiamo farci sono: “È molto prostrato? Non riesce a giocare o dormire tranquillo? Se capiamo che il piccolo è sofferente, anche se il termometro non segna temperature elevate, è opportuno somministrare un antipiretico che possa dare sollievo al bambino.
Gli unici farmaci da usare in età pediatrica, previo parere del medico curante naturalmente, sono ibuprofene (analgesico, antinfiammatorio e antipiretico) e paracetamolo (antipiretico e analgesico), perché entrambi sono efficaci e ben tollerati. Ovviamente andranno somministrati secondo il corretto dosaggio stabilito dal pediatra in funzione del peso del paziente. (Fonte: linee guida SIPPS)
Dopo i 38, 5 di febbre e/o se il bambino appare prostrato o sofferente. Se un bimbo maggiore di un anno ha la febbre alta, ma mangia regolarmente ed è vispo, si può aspettare.
Non sempre è urgente consultare il medico o precipitarsi al Pronto Soccorso appena il termometro segna un rialzo della temperatura. Ecco come bisogna regolarsi:
Purtroppo non si possono prevenire le convulsioni, ma si può intervenire in modo corretto senza panico o allarmismi. Ecco le mosse giuste da fare secondo la SIP (Società Italiana Pediatria):
Le convulsioni febbrili sono motivo di ansia per quasi tutte le mamme. In realtà sono piuttosto comuni fra i bambini e devono preoccupare solo se si presentano in bambini di età superiore a 5 anni.
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