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lug 14, 2022

Philips Future Health Index 2022

La sanità riparte dal digitale


Intelligenza artificiale, big data, analisi predittiva e cybersecurity
I leader italiani della sanità indicano le priorità per ripartire dal digitale

  • Telemedicina (45%) e fascicolo sanitario elettronico (55%) continuano a essere tra le priorità di investimento, ma l'IA (67%) è già diventata il focus principale e per l’85% degli intervistati continuerà ad essere una priorità nei prossimi tre anni.
  •  I leader della sanità hanno fiducia nell’analisi predittiva, sia in ambito clinico (65%) sia operativo (61%), che può aiutare a migliorare le prestazioni sanitarie, il valore delle cure e ridurne i costi. In questo approccio data driven, cybersecurity e privacy dei dati hanno la massima priorità (41% del campione)
  • Le partnership tra strutture sanitarie e aziende Health tech sono centrali per la crescita del sistema
  • Tra le priorità la necessità di soddisfare e fidelizzare il personale dopo l’emergenza sanitaria indotta dalla pandemia

Milano, 14 luglio 2022 – Sebbene ancora impegnati a lasciarsi alle spalle la pandemia, in tutto il mondo i leader della sanità  rivedono obiettivi e priorità per ripartire, puntando sul digitale: raccolta e interoperabilità dei dati, Intelligenza Artificiale e analisi predittiva, per poter sfruttare appieno la potenza dei dati al servizio dell’efficienza e dell’efficacia dell'assistenza sanitaria.


Questo il quadro che emerge dal Future Health Index 2022, il più grande studio a livello mondiale*, giunto alla settima edizione, condotto da Philips (NYSE: PHG, AEX: PHIA), leader globale nell’Health Technology, in 15 Paesi, che analizza prospettive e priorità, attuali e future, per i leader della sanità.


I leader della sanità devono far fronte in primis a una significativa carenza di personale, quantificabile in 15 milioni di professionisti entro il 2030, che necessita anche di una maggior formazione sulle tecnologie sanitarie digitali, il problema della sicurezza dei dati e la tutela della privacy. 

ITALIA: MASSIMA IMPORTANZA A CYBERSECURITY E PRIVACY DEI DATI 

 

Il 41% dei leader della sanità indica come priorità assoluta la cybersecurity e la privacy dei dati. Un percentuale significativamente più alta di quella registrata in Europa (21%) e a livello mondiale (20%), probabilmente influenzata dai gravi episodi di data breach verificatisi in Italia durante l’ultimo anno.

IA, FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO E TELEMEDICINA LE PRIORITÀ DI INVESTIMENTO

 

Guardando invece agli investimenti, sebbene fascicolo sanitario elettronico (55%) e telemedicina (45%) rimangano tra le priorità, per il 67% dei leader italiani della sanità l’IA è già al primo posto, rispetto al 60% a livello globale e al 56% in Europa.


Nel prossimo futuro, anche grazie al PNRR, che prevede uno stanziamento di circa 20 miliardi di euro per il rafforzamento delle infrastrutture tecnologiche, l’intelligenza artificiale si stima continuerà a crescere. L’85% dei leader della sanità in Italia afferma sarà la loro principale priorità di investimento nei prossimi tre anni, rispetto al 78% a livello globale e al 72% in Europa.

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) costituisce per l'Italia una straordinaria opportunità per investire seriamente nella digitalizzazione del sistema sanitario, puntando su un approccio data-driven in cui la raccolta, l'archiviazione e la condivisione dei dati siano connesse e integrate con la medicina predittiva e l'Intelligenza Artificiale”, ha dichiarato Andrea Celli, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia. “Il Future Health Index 2022 ci mostra tuttavia che la rivoluzione digitale della sanità rappresenta una sfida da cogliere su più livelli - tecnologico, infrastrutturale, culturale - che possiamo vincere solo con uno sforzo di sistema, dove aziende, strutture ospedaliere e istituzioni mettano a fattor comune competenze e know-how a beneficio del paziente e dell’intero sistema sanitario. Gli stessi leader della sanità riconoscono la necessità di dover rafforzare i propri investimenti con partnership forti e strategiche, programmi di formazione del personale e una buona governance, per massimizzare i profitti”.

L’attesa rivoluzione digitale della sanità non può che passare anche dalla standardizzazione e valorizzazione dei dati. I leader italiani della sanità dimostrano di averne piena coscienza, tanto che attualmente circa due terzi di coloro che lavorano in ambito clinico (68%) e operativo (65%) affermano di raccogliere e archiviare dati. I dati in ambito clinico vengono utilizzati per elaborare analisi descrittive (53%) e predittive (49%). In generale, la fiducia nell'utilizzo dei dati è alta. Due terzi (66%) ritengono che le proprie strutture dispongano della tecnologia necessaria per sfruttarne appieno il potenziale, e il 78% si sente sicuro dell'accuratezza dei dati a sua disposizione, un risultato nettamente superiore alla media europea (66%) e globale (69%).

BARRIERE PER UNA SANITA’ DATA-DRIVEN

 

Non mancano però gli ostacoli sul percorso della sanità data-driven. I principali timori sono legati alla sicurezza e alla privacy dei dati (32%), seguiti dalla difficoltà di gestire grandi volumi di dati (28%) e dalla mancanza di competenze del personale (27%). Per favorire un utilizzo efficace dei dati, secondo il 34% dei leader italiani della sanità bisognerebbe ripensare la ridistribuzione dei budget di investimento. Un dato nettamente superiore a quello dei colleghi europei (22%) della media globale (21%).   

SANITÀ: CRESCE L’INTERESSE PER L’ANALISI PREDITTIVA

 

Dall’indagine emerge inoltre la fiducia dei leader italiani della sanità nelle potenzialità dell'analisi predittiva. Circa tre quarti (72%) degli intervistati ritiene che possa avere un impatto positivo sulle prestazioni sanitarie, mentre il 68% afferma che potrebbe avere un impatto positivo sulla value-based care e sui costi delle cure (63%), rendendo così l'assistenza sanitaria più sostenibili e accessibile.


Riguardo allo stato dell’arte, il 65% degli intervistati italiani dichiara di aver già adottato o essere in procinto adottare l'analisi predittiva: un dato che pone il nostro Paese al quinto posto della classifica globale, ben sopra la media (56%) e a poca distanza da Stati Uniti (66%) e Brasile (66%), seppur nettamente distaccati dai leader in quest’ambito, rappresentati da Singapore (92%) e Cina (79%).

IL SISTEMA SANITARIO DEL FUTURO PASSA DALLE COLLABORAZIONI

 

Emerge infine dall’analisi l’importante ruolo che i leader italiani della sanità attribuiscono alle partnership, tanto con le altre strutture sanitarie quanto con le aziende attive nella Health Technology. Date le notevoli differenze regionali all'interno del sistema sanitario italiano, la collaborazione con altre strutture ospedaliere e sanitarie viene vista dagli intervistati come un’opportunità preziosa per imparare dalle esperienze altrui. Dalle collaborazioni con le aziende, i leader italiani della sanità si attendono vantaggi che vanno dall’accesso a modelli di pagamento flessibili e opzioni di finanziamento innovative (44%) alla formazione e la preparazione del personale (31%), dalla visione strategica per il futuro (27%) alla consulenza specializzata (26%).

 

Per scaricare lo studio completo vai su: https://www.philips.it/a-w/about/news/future-health-index/reports/2022/healthcare-hits-reset

*Future Health Index 2022

Nel 2022, il Future Health Index analizza come dati e advanced analytics stiano fornendo agli operatori della sanità nuovi strumenti per migliorare la loro capacità di fornire assistenza a tutti i livelli, sia all'interno che all'esterno di un contesto ospedaliero tradizionale. La ricerca è stata condotta in 15 paesi (Arabia Saudita, Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Russia, Singapore, Stati Uniti e Sud Africa) su un campione di circa 3000 individui (200 intervistati in Italia). Lo studio integra un’indagine quantitativa e interviste qualitative condotte tra dicembre 2021 e marzo 2022.

[1] Per leader della sanità si intendono tutte le posizioni apicali in grado di prendere decisioni e influenzare le politiche aziendali in un ospedale, uno studio medico, un centro di diagnostica per immagini, pubblico e privato, un poliambulatorio o un centro di medicina d'urgenza.

Royal Philips

Philips è un'azienda leader nel settore dell’Health Technology, focalizzata sul miglioramento della salute e del benessere delle persone e sulla possibilità di ottenere risultati significativi in tutto l’iter di cura, il cosiddetto Continuum of Care, dalla promozione di stili di vita sani alla prevenzione, dalla diagnosi al trattamento, fino all'assistenza domiciliare. Philips utilizza tecnologie all’avanguardia e mette a disposizione le proprie competenze cliniche, oltre che la conoscenza di clienti e consumatori, per offrire soluzioni integrate e per rendere il mondo più sano e sostenibile attraverso l’innovazione.

Con sede nei Paesi Bassi, l'azienda è leader nella diagnostica per immagini, nella terapia guidata da immagini, nel monitoraggio dei pazienti e nell'informatica sanitaria. Philips ha generato nel 2021 un fatturato di 17,2 miliardi di euro e impiega circa 78.000 dipendenti con vendite e servizi in più di 100 paesi. Per maggiori informazioni: www.philips.it/newscenter

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