Come cambia la cura?
Uno studio per esplorare l’impatto della digital health su pazienti e professionisti sanitari
Ne emerge un quadro che vede il nostro Paese al primo posto in Europa e tra i primi al mondo per l’utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei professionisti sanitari - l’88% di questi dichiara infatti di aver utilizzato digital health technology o app nel proprio ospedale o studio, contro una media FHI del 78% – ma ancora in ritardo sul terreno della condivisione dei dati, della cartella clinica elettronica (CCE) e della telemedicina.
Se da un lato la digital health technology è molto utilizzata dai professionisti sanitari italiani, c’è ancora terreno da recuperare sul versante della cartella clinica elettronica (CCE), utilizzata solo dal 57% dei professionisti (media FHI del 76%).
Alcuni professionisti sanitari in Italia si stanno adattando alle nuove metodologie di lavoro e stanno iniziando
a riconoscere i vantaggi della sanità digitale per se stessi e per i pazienti. Tuttavia, è necessario fare di più affinché i professionisti sanitari siano in grado di sfruttare al massimo il potenziale delle tecnologie digitali in tutti gli aspetti del proprio lavoro, promuovendo l’utilizzo di questi metodi verso pazienti e colleghi.
Se l’utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei professionisti svolgerà un ruolo chiave nella trasformazione dei servizi di assistenza sanitaria, sarà altrettanto importante comprendere le esigenze dei pazienti e l’impatto positivo che la tecnologia può produrre sulla loro esperienza. I pazienti vogliono esercitare un maggiore controllo e disporre di informazioni su tutti gli aspetti della loro vita, come dimostra il fatto che il 76% che non ha o non sa di disporre dell’accesso alla propria cartella clinica elettronica dichiara di volerlo. Il 91% degli italiani che hanno accesso ai propri dati è disposto a garantirlo anche al professionista sanitario e il 43% degli stessi si definisce proattivo, contro il 28% tra quanti non hanno accesso.
Future Health Index (FHI) 2019 Le indagini del Future Health Index si sono svolte dal 4 marzo al 19 maggio 2019 in 15 paesi (Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Paesi Bassi, Russia, Arabia Saudita, Singapore, Sudafrica, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti) nella loro lingua madre. Il sondaggio è stato condotto online e offline (in base alle esigenze di ciascun mercato) con una dimensione del campione pari a 1.000 per mercato per gli individui (popolazione generale) e 200 per mercato per gli operatori sanitari. Le uniche eccezioni hanno riguardato gli Stati Uniti e la Germania, che avevano ciascuno campioni leggermente più grandi di operatori sanitari. Per la popolazione generale, il sondaggio è rappresentativo in base a dati demografici chiave, ad es. età, genere, regione, tipo di località (rurale / urbano), reddito / SEL / istruzione ed etnia (dove il caso lo ha richiesto). Ciò è stato ottenuto attraverso un mix di bilanciamento e ponderazione. In Arabia Saudita e in Brasile, il sondaggio è rappresentativo a livello nazionale della popolazione online. La durata del sondaggio è stata di circa 15 minuti per Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi e di circa 10 minuti per i rimanenti mercati. Il campione totale del sondaggio comprende 3.194 professionisti sanitari (definiti come coloro che lavorano nell'assistenza sanitaria come medico, chirurgo, infermiere, con una varietà di specializzazioni) e 15.114 individui che rappresentano la popolazione generale adulta.
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