La caduta dell'Impero Romano d'Occidente segna, oltre che un fatto epocale che l'umanità ricorderà probabilmente per sempre, anche il modo di portare barba e capelli.
Se al tempo dei romani, come vi ho già raccontato nel post dedicato a questo argomento, l'uomo era solito radersi quasi quotidianamente e portare i capelli corti; con le invasioni barbariche le abitudini cambiano in maniera radicale.
Ecco qualche aneddoto.
I capelli erano pressoché tutto per l'uomo germanico: emblema della sua mascolinità e, in base alla lunghezza, indice del suo grado sociale. Questa rilevanza si ripercuoteva anche su schiavi e prigionieri che invece venivano umiliati con la rasatura dei capelli.
Presso i Merovingi la lunghezza dei capelli era addirittura determinante per l'ascesa al trono. Ad un pretendente non ritenuto idoneo venivano tagliati i capelli come segno della sua ineleggibilità di fronte a tutto il popolo.
La forte imposizione del Cristianesimo in tutta Europa destabilizzò gli equilibri con il mondo germanico.
Fu forse una barba a sbloccare la situazione sancendo una fondamentale alleanza, quella appunto tra il Papa e Carlo Magno, sovrano che prese l'abitudine di portare barba e capelli corti e ben curati così come voleva la Chiesa.
Nel 1073 Papa Gregorio VII vietò totalmente l'uso di barbe e baffi nel clero, pena la scomunica. E' facile immaginare come fino al XV secolo barbe e baffi sparirono dalla circolazione.
San Bernardo si scagliò contro la parrucca, definendola frutto del maligno.
Ai giorni nostri esiste fortunatamente una grande libertà in fatto di barbe e capelli. Il mio consiglio è solo uno: scegliete in base a ciò che vi fa sentire più a vostro a agio, portate pure barba e baffi come meglio credete.
Per quando riguarda le parrucche invece opterei per utilizzarle solo a carnevale o per qualche festa in maschera.
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