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    Parto naturale, 7 cose da sapere

    Se stai per diventare mamma, saprai certamente che ci sono tanti diversi modi per partorire. Secondo recenti dati ISTAT, l’Italia è il paese europeo che presenta il maggior numero di parti cesarei con una percentuale che si aggira intorno al 36,3%, con differenze significative tra Nord e Sud¹. Si tratta di una percentuale che supera di gran lunga il valore del 15%, soglia indicata come ottimale dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Il parto naturale rimane comunque la scelta di tantissime donne che desiderano vivere questa esperienza straordinaria. Se pensi di essere ancora indecisa, prova a dare un’occhiata alle 7 cose da sapere sul parto naturale, per affrontare con serenità e consapevolezza questo momento così importante della tua vita.

    parto_naturale

    1. Cos’è il parto naturale. Nonostante ciò che erroneamente il termine “naturale” ti potrebbe suggerire, per parto naturale s’intende quello che avviene per via vaginale, in modo spontaneo e senza l’ausilio di farmaci, come ad esempio l’ossitocina per stimolare le contrazioni, né l’intervento del medico, ad esempio con la ventosa per aiutare il bambino nell’uscita. Molto spesso l’espressione viene usata per indicare, più in generale, il parto che avviene senza il taglio cesareo.

    2. Come avviene il parto naturale. Se hai scelto il parto naturale per dare alla luce il tuo bambino, è bene che tu sappia come funziona. Si possono individuare 4 fasi del parto naturale. La prima è la fase preparatoria o prodromica, quella in cui il tuo corpo inizia a prepararsi per la nascita del bebè: non ci sono sintomi né una durata ben precisi, ma è quasi sempre accompagnata da contrazioni preparatorie piuttosto irregolari la cui intensità può essere equiparata a quella dei dolori mestruali. La seconda fase è quella dilatatoria che segna l’inizio del travaglio vero e proprio: il collo dell’utero inizia a dilatarsi e le contrazioni sono più forti e regolari rispetto alla fase precedente. La terza fase, detta espulsiva, è quella della nascita vera e propria: il tuo bambino, ormai in posizione, è pronto e in posizione per venire al mondo e conoscere la sua mamma! Nella quarta fase, quella del secondamento, dopo il cosiddetto clampaggio, cioè il taglio del cordone ombelicale, si procede all’espulsione della placenta. A questo punto sarai pronta per abbracciare il tuo piccolo!

    3. Durata del parto naturale. Una delle principali preoccupazioni di ogni donna che si prepara al parto naturale è la sua durata. Ebbene, non esistono dei tempi ben precisi; al contrario, possono variare molto da donna a donna, poiché sono tantissimi i fattori che possono influire sulla durata del parto, come le dimensioni del bambino, fattori fisici e psicologi della mamma e fattori ambientali. Pertanto… cerca di essere il più possibile calma, rilassata e collaborativa e preparati a questa grandissima emozione!

    4. Il parto naturale non è necessariamente doloroso. La principale fonte di ansia di ogni mamma è certamente il dolore del parto. Inutile girarci intorno: mettere al mondo un bambino in modo naturale comporta il dolore fisico forse più grande che una donna possa sperimentare, ma niente panico! Innanzitutto, il dolore è un fatto estremamente soggettivo e non mancano casi di donne giunte al momento del travaglio senza quasi accorgersene! In secondo luogo esistono dei rimedi utili per alleviare il dolore del parto, sia di tipo farmacologico (come l’anestesia epidurale) ormai largamente usati e sperimentati, sia rimedi naturali (come massaggi, aromaterapia, bagni caldi, ipnosi) decisamente più soft ma dall’efficacia non ancora scientificamente dimostrata. Chiedi al tuo medico!

    5. Il parto naturale è un’esperienza straordinaria. Al di là dei dolori, delle possibili difficoltà e delle preoccupazioni, il parto naturale è senza dubbio l’esperienza più incredibile che si possa immaginare. Dare alla luce il tuo bambino non è soltanto la conclusione di un percorso lungo 9 mesi, ma è il consolidarsi di un legame profondo e indissolubile che ti legherà per sempre a lui. Guardarlo negli occhi e abbracciarlo per la prima volta ti farà dimenticare tutto in un instante!

    6. Altre cose da sapere. Nell’immaginario collettivo, troppo spesso il parto vaginale viene associato esclusivamente all’idea del travaglio e, dunque, al dolore. Forse non sai che ha anche molti vantaggi! In primo luogo, come già detto, è un’esperienza senza pari che ti farà vivere delle emozioni uniche. In secondo luogo, a differenza del cesareo che è pur sempre un intervento chirurgico, con il parto naturale i tempi di ripresa sono più rapidi: potrai sentirti un po’ indolenzita ma potrai presto camminare, tornare a casa ed essere libera di fare una doccia. Un altro vantaggio di non poco conto è che il parto naturale facilita l’allattamento al seno, permettendo di avviarlo subito e bene. Questo avviene perché, fisiologicamente, subito dopo il parto, i capezzoli sporgono automaticamente e si avvia subito la produzione del colostro, mentre con il cesareo questo processo è meno immediato². Infine, il parto naturale riduce i rischi connessi alle gravidanze future: mentre il cesareo può diventare più complicato a ogni successiva gravidanza, quello naturale diventa più semplice.

    7. È possibile stilare un piano del parto. A meno che non vi siano particolari problemi o criticità, ogni donna dovrebbe essere libera di scegliere dove partorire e in che modo. L’importante è informarsi in modo approfondito, consultare il parere del proprio ginecologo e valutare tutti i pro e i contro di ogni alternativa. Sia che si tratti di partorire in ospedale o in clinica, con cesareo o con parto naturale, stilare un piano del parto potrebbe essere utile per organizzare bene ogni cosa. Preferenze sul luogo di nascita, sul tipo di parto, sulle posizioni che vorresti assumere, sui tipi di trattamenti farmacologici a cui a acconsenti e quelli ai quali non vuoi sottoporti e così via. Tuttavia, anche se può esserti molto utile per organizzarti e per avere le idee chiare su ciò che accadrà di lì a poco, è bene che tu sappia che si tratta di un documento privo di qualsiasi validità legale e, pertanto, il medico non è tenuto a rispettare alla lettera tutto ciò che hai indicato.

     

     

    ¹ “Gravidanza, parto e allattamento al seno”, ISTAT, dicembre 2014.

    ² Allattamento al seno. Elementi informativi per gli operatori, a cura del Comitato nazionale multisettoriale per l’allattamento materno del Ministero della Salute.

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