Quando il tuo bambino piange, lo stato d’allarme in casa può essere dietro l’angolo! Tocca a te, mamma, armata di forza e coraggio, imparare a capire di cosa si tratta. Niente panico! Devi sapere che il pianto del neonato è un vero e proprio linguaggio, l’unico strumento che il piccolo ha per comunicare con te. Attraverso il pianto il bebè comunica al mondo ogni suo disagio: dalla voglia di pappa al bisogno di coccole. Dietro ad ogni lacrimone c’è un messaggio ben preciso che tu, pian piano, riuscirai a distinguere e addirittura ad anticipare. Prima di cadere preda di facili allarmismi, vediamo come interpretare il pianto del neonato e cosa fare per aiutarlo.
Partiamo da un dato di fatto: tutti i bebè piangono! Non essendo ancora in grado di parlare, piangere è l’unico modo che il tuo piccolo ha per richiamare la tua attenzione, ma non tutti i pianti sono uguali. Grazie alla tua sensibilità e al tuo infallibile istinto di mamma puoi imparare a capire la causa del pianto del neonato, ad esempio in base all’intensità e alla durata, cogliendo i segnali precoci del suo malumore. Dunque, perché i neonati piangono? Proviamo ad indagare le cause più frequenti del pianto di un neonato.
Tra i possibili motivi per cui il tuo piccolo piange, la fame è certamente una delle più probabili, un istinto primordiale che lo accompagna dai primi momenti di vita. Il pianto per fame del neonato è generalmente molto intenso e insistente, accompagnato da movimenti scoordinati e gesti come quello di stringere i pugnetti e portarli verso la bocca. Ciò accade perché, in realtà, quando il tuo bambino ha fame, il pianto è solo un segnale tardivo di questo tipo di disagio! Esistono, infatti, segnali precoci che ti fanno capire che il piccolo è affamato: prima schiocca la lingua come se stesse succhiando, poi ruota la testolina in cerca del tuo seno e, infine, porta le manine alla bocca.