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    10 cose da sapere sul tiralatte

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’American Academy of Pediatrics (AAP) e l’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) sono d’accordo nel raccomandare l’allattamento al seno almeno per i primi sei mesi di vita.

     

    Il latte materno è infatti la base per una futura salute del vostro bambino. Allattare è anche un gesto assoluto per creare un legame unico e profondo tra mamma e neonato.

    Mamma che sta montando il tiralatte

    Tuttavia, ci sono circostanze in cui non è possibile allattare al seno ogni volta che il bambino ha fame. Lavoro, impegni improrogabili o trasferte possono interferire con il ciclo delle poppate. Ecco allora che in alcune situazioni la soluzione di adottare il tiralatte diventa davvero utile e funzionale, come rivela anche uno studio americano pubblicato su uptodate.com, che mostra alle mamme come scegliere il tiralatte più adatto.


    1.  
      1. Quale tipologia di tiralatte è meglio per voi?
        Se avete fatto qualche ricerca o vi siete guardate un po’ intorno probabilmente avrete capito che non tutti i tiralatte sono uguali e che ne esistono di diversi tipi. Dal tiralatte elettrico a quello manuale, la scelta dipende da diversi fattori.
        Tiralatte elettrici – Sono rapidi nell’estrazione e sono i migliori per le mamme che tirano il latte più volte al giorno, le mamme che hanno bisogno di estrarlo sul posto di lavoro, per esempio.
        Tiralatte medio-elettrico o a batteria. Questi sono adatti per le mamme che tirano il latte circa una volta al giorno – le mamme che di solito stanno con il bambino ma vogliono avere un po’ di latte in più a portata di mano per le emergenze. Questi tiralatte pompano il latte più lentamente e ne raccolgono meno rispetto a quello elettrico, ma sono anche meno costosi.
        Tiralatte manuali. Sono i migliori per le mamme che preferiscono un’opzione economica e tranquilla in una situazione di calma e relax, dal momento che questo metodo è molto lento e richiede tempo.

         


      2. Quando si dovrebbe iniziare a usare il tiralatte?
        Dipende. Se avete intenzione di tornare presto al lavoro, allora si può iniziare ad usarlo subito dopo la nascita del bimbo. Può capitare che occorra del tempo affinché il latte esca, a volte occorrono due settimane prima di prendere il ritmo. Quindi, come raccomandano i ricercatori americani, non scoraggiatevi. Cercate invece di evitare di stressarvi, perché lo stress è il nemico numero uno delle neomamme.

         


      3. Attendere 4-8 settimane prima di dare il biberon al bambino.
        Anche se è possibile iniziare a tirare il latte non appena lo desiderate, di solito, prima di allattarlo con il biberon, è meglio aspettare fino a quando il bimbo ha compiuto un mese di vita e l’allattamento al seno è ben avviato.

         


      4. Qual è il momento migliore della giornata per usare il tiralatte?
        E’ meglio utilizzare il tiralatte un’ora dopo i pasti per lasciare al seno il tempo di riempirsi. Se il vostro bambino ha appena finito di poppare non utilizzate il tiralatte: è possibile creare un ulteriore fattore di stress, rischiando di compromettere la fuoriuscita del latte. Per le neomamme con ampia produzione, è possibile estrarre il latte anche dopo la poppata ed eventualmente congelarlo.

         


      5. Come posso spremere la maggior quantità di latte possibile?
        Durante il tiraggio non si dovrebbe sentire dolore. In caso contrario è bene provare a parlarne con un consulente per l’allattamento. Vi darà dei consigli per ottenere la maggior produzione di latte per ogni sessione di tiraggio del seno. Il trucco è non fissarsi a guardare il tiralatte nell’attesa che si riempia; avete presente quando si guarda una pentola sul fuoco e non bolle mai? Ebbene, per il tiralatte vale lo stesso principio. Assicuratevi di essere bene idratate. Tenete vicino una foto del vostro bambino. A volte avere una foto o un video del vostro bimbo aiuterà il vostro corpo a rilasciare gli ormoni appropriati per la produzione di latte, così come avere un tiralatte confortevole che facilita una posizione comoda di estrazione.

         


      6. Come posso conservare il latte materno?
        Ora che lo avete estratto, che cosa potete farne? La cosa principale è sviluppare un buon sistema di conservazione. Acquistate gli appositi contenitori e procedete al sistema di etichettatura del latte con la data di estrazione. Conservatelo in porzioni monodose equivalenti a quelle che il vostro bimbo mangia di solito.

         


      7. Per quanto tempo il latte materno può essere conservato a temperatura ambiente?
        Il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) ha stabilito che il latte materno può essere conservato a temperatura ambiente per sei-otto ore . È, tuttavia, consigliato metterlo in frigorifero il più presto possibile. Il latte materno conservato in frigorifero dura fino a 48 ore se destinato a un bebè nato pre-termine, 72 ore se invece è per un bambino a termine, a condizione che il frigorifero sia impostato su una temperatura tra 0° e -3° C.

         


      8. Quanto dura il latte materno nel freezer?
        Il latte materno in un congelatore che si trova nello scomparto del frigorifero si conserva fino a 2 settimane, mentre nel freezer separato si conserva fino a 3 mesi . Una volta tolto dal congelatore, i metodi più comuni utilizzati per scongelarlo sono: riporlo una notte in frigorifero; farlo scorrere sotto l’acqua calda; immergerlo in un vaso di acqua calda; utilizzare uno scaldabiberon. 
        Una volta scongelato
        , il latte materno può essere conservato in frigorifero per 24 ore o a temperatura ambiente per circa un’ora. Il latte può essere riscaldato gradualmente a circa 37ºC a bagnomaria per non oltre 20/30 minuti. Dopo aver riscaldato il latte, bisogna testare immediatamente la sua temperatura prima di allattare, magari versandone una piccola quantità sul polso; il latte deve risultare tiepido o a temperatura ambiente, ma mai caldo. Il latte va agitato lentamente per ridistribuire la crema che spesso sale verso l’alto durante la refrigerazione. 
        Non scongelare o riscaldare
        il latte materno nel forno a microonde perché ne risulterebbero compromessi i nutrienti e si rischierebbe di bruciare la bocca del piccolo a causa dei punti più caldi.

         


      9. Cosa fare se avete problemi di tiraggio del seno?
        Avere difficoltà con il tiraggio può essere frustrante ma non rinunciate. Il problema potrebbe essere il tipo di tiralatte: potreste aver scelto quello meno adatto alle vostre esigenze. Se questo è il caso, la Leche League International consiglia di cambiarlo e provarne un tipo diverso. Potrete discuterne con il vostro medico. Esiste una vasta gamma di tiralatte disponibili, ognuno dei quali varia in termini di costi, qualità ed efficienza; il tiralatte ottimale dipende dalle vostre esigenze e dalla frequenza con cui verrà utilizzato.

         


      10. Vi sentite in colpa se utilizzate solo il tiralatte?
        Qualunque sia la ragione per cui si utilizza il tiralatte, alcune mamme si sentono in colpa, come se l’allattamento tramite biberon equivalesse a minor nutrimento o scarsa dedizione. Se si hanno pensieri del genere, lasciateli andare. La verità è che ogni mamma fa sempre del suo meglio per nutrire il proprio bimbo. Utilizzando il tiralatte il lavoro è maggiore e la dedizione e l’impegno risultano raddoppiati. Per molte mamme, l’allattamento al seno esclusivo non è sempre possibile. Il tiralatte è l’alternativa migliore e si rivela un ottimo alleato. Quindi, bando ai sensi di colpa e godetevi i lati positivi di questo grande amico.

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