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    Allattamento a richiesta, tutti i pro e i contro

    Se stai per diventare mamma ti sarai certamente imbattuta nell’annoso dibattito sull’opportunità dell’allattamento a richiesta rispetto a quello ad orari fissi. Gli esperti suggeriscono, soprattutto durante il primo mese, di seguire un allattamento a richiesta per favorire un buon avvio dell’allattamento e l’autoregolazione del bambino. Certamente si tratta una scelta delicata e soggettiva, per cui ciò che può essere vero ed efficace per una mamma potrebbe non esserlo affatto per un’altra. Ma proviamo a scoprire tutti i pro e i contro dell’allattamento a richiesta.
     

    Scongiurato da molti, esaltato da altri, l’allattamento a richiesta consiste nell’attaccare il bambino al seno ogni qualvolta ne manifesti il desiderio. Normalmente è il sistema più utilizzato, soprattutto nei primissimi giorni di vita quando il neonato necessita di poppate più frequenti che, col tempo, andranno via via riducendosi nel numero e regolarizzandosi.
     

    I bimbi, infatti, sono perfettamente in grado di riconoscere il senso di fame e, soprattutto, di urlarlo al mondo. Per questo i pediatri invitano le mamme a imparare a captare i segnali inequivocabili della fame del bambino, che si manifestano prima ancora che inizi a piangere.

    Allattamento a richiesta

    Potrai, ad esempio, riconoscere segnali precoci di fame del bambino quando si porta le mani o il dito alla bocca, muove gli occhi sotto le palpebre, si stiracchia o ruota la testolina come se fosse in cerca del tuo seno.

     

    Soprattutto se si tratta del tuo primo figlio sarai portata ad assecondare ogni suo desiderio, preferendo poppate più brevi ma frequenti. Tuttavia, è bene considerare che non sempre il pianto è collegato alla fame. Solo con il tempo e l’esperienza riuscirai a distinguere se il bebè piange perché ha fame, perché ha sonno o perché ha qualche doloretto oppure se è una semplice richiesta di coccole e attenzioni.
     

    Ma quali sono i vantaggi dell’allattamento a richiesta? In primo luogo, con poppate più frequenti  il seno tende a svuotarsi prima e questo non solo facilita la produzione di nuovo latte, ma è anche utilissimo per evitare ingorghi mammari, fastidiosi sia per la mamma che per il bebè.
     

    Dal punto di vista del piccolo, l’allattamento a richiesta aiuta a regolarizzare il senso di appetito del bambino che, infatti, tende a staccarsi dal seno quando è sazio. In questo modo sarà lui a scandire in modo naturale la durata e la frequenza delle poppate. Staccarlo prima che sia appagato, quasi certamente lo porterà a chiederne ancora dopo pochissimo tempo. Il primo latte succhiato è, infatti, fisiologicamente più acquoso e meno ricco di grassi e nutrienti rispetto a quello che si genera a fine poppata. Di conseguenza, un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che non dovrai preoccuparti troppo di ricordare il numero di volte che ha mangiato o quanto tempo è passato, né tanto meno sarai costretta a svegliarlo nel caso in cui stia dormendo, perché sarà lui a reclamare la sua pappa.
     

    Malgrado i numerosi pro, non mancano i contro che portano molte donne a preferire l’allattamento ad orari fissi, optando per poppate a intervalli precisi e regolari. Per molte mamme uno degli svantaggi dell’allattamento a richiesta è connesso al fatto che, mangiando più spesso, il bebè mangia meno. Con intervalli fissi di 2-3 ore, invece, la poppata sarebbe più sostanziosa e permetterebbe al piccolo di rimanere sazio più a lungo e alla mamma di avere un paio di ore di tranquillità e riposo che, a dirla tutta, non guastano mai. Infatti, un altro punto a sfavore è il rapporto tra allattamento a richiesta e sonno: specialmente nei primi mesi di vita saranno frequenti le poppate notturne, anche di breve durata, e molto spesso neanche tanto legate alla fame quanto ad un bisogno di rassicurazione o a qualche altro disturbo. Molte donne, infatti, percepiscono questo approccio come un rimedio universale per tamponare qualsiasi crisi, senza preoccuparsi troppo di indagarne la reale natura. Questo tipo di allattamento, infine, viene frequentemente associato al manifestarsi di coliche gassose, dovute al suo mangiare poco, spesso e avidamente.
     

    Fino a quando praticare l’allattamento a richiesta? Anche in questo caso non esiste una risposta universale perché molto dipenderà dalle specifiche esigenze di crescita e nutrimento del bambino e dalla sua capacità di autoregolazione. Man mano che cresce vedrai che sarà in grado di gestire il suo senso di fame e regolarizzare l’alternanza di veglia e sonno.

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